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La mia app non è in vendita, 3 miliardi di dollari sono pochi

16 Novembre 2013 - Partner

“Snapchat, the first real-time picture chatting app on iPhone”
Evan Spiegel, CEO & Founder Snapchat

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Due anni fa, i compagni di classe alla Stanford University deridevano la sua velletaria idea di creare una nuova applicazione di messaggi istantanei. E chissà cosa avranno pensato quando Evan Spiegel, ventritre anni appena compiuti, ha rifiutato di vendere la sua Snapchat a Facebook, il più diffuso social network al mondo, nonostante la stratosferica offerta di 3 miliardi di dollari. Snapchat fa gola ai colossi del web, lo vuole anche Google (e non solo). Ma per ora sembra non essere in vendita.

Ma cos’è Snapchat? Applicazione disponibile sull’App Store, potrebbe esser definita la prima chat fotografica. Fin qui nulla di strano o particolarmente eccezionale. La vera differenzazione del prodotto (rispetto ai competitor dell’ instant messaging) è che si può selezionare la durata dei messaggi. Le foto e i video condivisi hanno una scadenza entro il quale si “autodistruggeranno” automaticamente. E’ questa la trovata apprezzata dai teenagers, gli stessi che stanno cercando nuovi social network, “stanchi” di Facebook ( ciò di cui parlavo in un precedente articolo Facebook..verso il declino?).

Ciò ha indotto Zuckerberg a proporre l’acquisizione, offrendo il triplo della somma con cui aveva acquisito Instagram.

E non è stato il solo: anche Google sembra interessato. Avrebbe proposto infatti 4 miliardi di dollari, ma anche questa volta il giovane fondatore ha rifiutato. Secondo alcune voci del mondo degli affari, anche il sito di ecommerce cinese Tencent Holdings, avrebbe messo sul tavolo quattro miliardi di dollari. Niente da fare: Spiegel non ha intenzione di vendere la sua creatura!

E pensare che l’idea di Snapchat è “frutto di un caso”: due anni fa Evan stava lavorando insieme all’amico Bobby Murphy a una app da presentare come progetto per un esame. Una sera, un compagno di classe si stava lamentando con loro davanti al suo smartphone: “Vorrei che queste foto che sto inviando alla mia ragazza scomparissero“. Pochi giorni dopo, nel settembre del 2011 era nata la prima versione di Snapchat: Picaboo. Nonostante lo scetticiscmo dei colleghi, due anni dopo l’applicazione creata da Spiegel nel soggiorno del padre, secondo i dati del Pew Research Centre, ha superato i cinque milioni di utenti al giorno.

Vincerà la sua scommessa?
Federico Giovanni Rega per Creact.