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Un display per salvaguardare la privacy

29 Novembre 2013 - Partner

A proposito dell’autore

Luigi Marino

Luigi Marino è un rinomato sviluppatore iOS e CEO di Creact, una digital agency specializzata nello sviluppo di soluzioni digitali personalizzate. Con oltre un decennio di esperienza nel settore IT, Luigi si è affermato come leader tecnologico innovativo e esperto in sicurezza informatica, accessibilità e gestione di progetti complessi.

Esperienza e Competenze:
- Sviluppo App iOS: Luigi ha sviluppato oltre 50 applicazioni per vari mercati, utilizzando tecnologie avanzate come SwiftUI e Swift Concurrency. La sua esperienza è supportata da una certificazione Apple, attestando le sue competenze avanzate nello sviluppo di app iOS.

- Sicurezza Informatica: Luigi è un esperto riconosciuto in sicurezza informatica e protezione dei dati nelle app. Ha pubblicato numerosi articoli su come implementare la crittografia e altre misure di sicurezza per garantire la protezione dei dati sensibili nelle applicazioni mobile.

- Accessibilità e Design Inclusivo: Impegnato nella creazione di esperienze digitali accessibili, Luigi adotta best practice e linee guida per garantire che le sue applicazioni siano utilizzabili da tutti, inclusi gli utenti con disabilità.

Come CEO di Creact, Luigi ha guidato team di sviluppo in progetti di successo, applicando metodologie Agile per assicurare efficienza e risultati di alta qualità. La sua capacità di gestire e coordinare team

Scrive articoli per Creact, dove condivide le sue conoscenze su sviluppo web, app e e le ultime tendenze nel settore IT.

Luigi offre approfondimenti preziosi e consigli pratici per aiutare aziende e professionisti a navigare nel mondo digitale e ottenere risultati tangibili. La sua scrittura è caratterizzata da chiarezza, precisione e un approccio orientato ai risultati.

 

Google ha brevettato una tecnologia per costruire schermi che tutelano la privacy dell’utente. La registrazione del brevetto è stata pubblicata dal Patent & Trademark Office, l’organismo amministrativo che negli USA è incaricato di rilasciare i brevetti e i marchi depositati. Nella descrizione è specificato l’uso di un filtro per la privacy posizionato tra due display: entrando in funzione il filtro restringe l’angolo di visuale solo delle informazioni che devono essere protette.

 

Interessante! Eppure questo tipo di invenzione non è unica e Apple aveva già brevettato un display con funzionalità simili nella primavera del 2011 sfruttando una serie di strutture tipo specchi che controllano la direzione dei fasci di luce del display. Esistono già in commercio dei filtri sottoforma di pellicole da applicare sullo schermo di portatili, smartphone e tablet per la privacy, da usare per proteggere dati sensibili, offuscando dettagli visibili dai bordi del display, impedendo a malintenzionati di visualizzare informazioni.

Oltre a una efficacia non sempre ottimale, questi filtri restringono però l’angolo di visione per qualsiasi cosa mostrata sul display, un inconveniente sopratutto per gli utenti di smarpthone. La tecnologia brevettata da Google permette di superare questi inconvenienti: nel documento sono descritti un display completo di alloggiamento, un processore e mostrato un esempio di come si può attivare la funzione privacy sullo schermo, impostando varie modalità.

Quando non sono visualizzate informazioni sensibili i due display visualizzano i dati come uno schermo normale. Quando invece in qualche parte dello schermo appaiono dati importanti, entra in funzione il filtro privacy che blocca le immagini provenienti dal primo display e lascia passare solo quelle del secondo display: in questo modo viene ridotto l’angolo di visione solo per la pate di schermo che contiene i dati importanti. Oltre che sugli smartphone, il brevetto in questione può essere usato su tablet, portatili e così via.

AntivisioneGoogle

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