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Google EAT: perché è così importante in ottica SEO

5 Settembre 2022 - Storie Digitali

Per chi lavora ed è attivo nel mondo SEO, la sigla Google EAT non è di certo sconosciuta. Infatti, l’acronimo EAT è stato lanciato nel 2015 dal gigante americano per indicare le 3 qualità indispensabili che dovrebbero possedere i contenuti presenti sul web, ovvero Expertise, Authoritativeness e Trustworthiness.

Dunque, esperienza, autorità ed affidabilità sono i 3 elementi basilari attorno cui ruota tutta l’attività di chi opera nel marketing e dei quality raters di Google che devono seguire con attenzione queste linee guida.

L’EAT è quindi un sistema attraverso il quale Google desidera assicurare agli utenti soltanto informazioni di qualità e accuratamente verificate.

Lo scopo è quello di garantire un costante miglioramento dell’User Experience, riconoscendo il merito di chi si impegna nel fornire pagine credibili ed autorevoli.

Andiamo allora a capire in cosa consistono tali parametri, qual è l’impatto sulla SEO e come migliorare l’EAT del proprio sito web.

Cosa significa EAT?

Oggi Internet è popolata di milioni di siti e portali, ma solo una parte sono effettivamente attivi. Ciò rende evidente come la semplice realizzazione di un sito non basti per trasferire un business online e per ottenere maggiore visibilità.

La presenza sul web deve essere costruita nel tempo, in modo strategico e pianificato, senza lasciare nulla al caso. Questo perché i motori di ricerca hanno dei tempi tecnici con i quali indicizzano i siti e si basano su parametri in costante aggiornamento che ridefiniscono la SERP.

Motivo per cui Google punta da anni sul concetto di qualità e nel 2015 decide di proporre il Google EAT, un paradigma che analizza l’aspetto qualitativo delle pagine web in maniera da restituire solo risultati pertinenti e validi.

La sigla EAT non è altro che l’acronimo di 3 parole: Expertise, Authoritativeness e Trustworthiness. Quando un qualsiasi utente lancia una query e il motore di ricerca rilascia i risultati nella SERP, questi ultimi vengono filtrati tramite i 3 suddetti parametri.

È allora fondamentale comprenderne il funzionamento e il valore per costruire una strategia SEO vincente e che sia utile a perfezionare il posizionamento dei contenuti in rete.

Nel documento delle linee guida per i quality raters, c’è una specifica sezione che Google dedica al paradigma EAT, analizzandone la funzione ed ogni singola implicazione.

Vediamo di capire nel dettaglio il significato dei 3 sostantivi che formano l’acronimo.

  1. Expertise: il termine si riferisce appunto all’esperienza che dovrebbero possedere le persone che scrivono i testi per il web. Tale padronanza deve essere costruita nel tempo, secondo l’evolversi della propria attività di business. In tal caso l’esperienza si riferisce alla singola pagina e non a tutto il sito. Per dare una valutazione di questo fattore non esistono veri e propri criteri, ma Google punta soprattutto sul buon senso, sul contesto e sulle intenzioni dei vari utenti. Per esempio, se si cercano informazioni su una malattia particolare, è probabile che i risultati migliori provengano da enti medici o agenzie del governo. In conclusione, l’expertise analizza il contesto e l’abilità di soddisfare le esigenze dell’utente.
  2. Authoritativeness: la A è rappresentata dall’autorevolezza, cioè la capacità di essere esperti e competenti in determinate materie. In altre parole, quando qualcuno considera un sito web una fonte di informazioni su un certo argomento, si può parlare di autorevolezza. A tal proposito, può essere utile ricordare il brevetto pubblicato da Google nel 2015 in riferimento alla classificazione dei risultati di ricerca su metrica di entità che si fonda su parametri quali correlazione, notabilità, premi e contributo.
  3. Trustworthiness: la lettera T sta per affidabilità. Ciascun sito web deve essere in grado di condividere contenuti veritieri ed accurati. Per essere attendibili è necessario che l’utente abbia fiducia nel contenuto specifico e verso il sito nella sua totalità. Al contempo, pubblicare informazioni errate e fake news per ricevere visibilità è una pratica scorretta ed è oggetto di penalizzazioni da parte della società di Mountain View.

Alla luce di tutto ciò, si capisce come il concetto di EAT supportato da Google rivesta una notevole importanza in ambito SEO, preservando gli utenti dalla pericolosità di contenuti fuorvianti e poco attendibili.

L’obiettivo è sempre quello di proporre risultati verificati ed affidabili, specialmente a proposito di temi più sensibili. Ecco allora che tutti questi fattori concorrono a definire l’autorevolezza di un sito.

Siti web: quali indicazioni seguire

All’interno delle linee guida Google suggerisce delle indicazioni di grande utilità per incrementare l’EAT su dei tipi particolari di siti Internet:

  • I siti relativi a contenuti medici dovrebbero essere scritti esclusivamente da autori che abbiano una certa esperienza nel settore medico. Infatti, per poter dare consigli medici di alto livello è imprescindibile potersi avvalere di uno stile di scrittura professionale.
  • I siti di notizie e news dovrebbero essere redatti da professionisti del giornalismo che sappiano includere tutti i fatti utili a far capire ai lettori la notizia. In genere siti con elevato EAT hanno approvato delle solide politiche editoriali.
  • I siti che si dedicano ad approfondimenti in campo scientifico devono essere scritti da persone che abbiano una comprovata formazione scientifica e che rappresentino un consolidato consenso scientifico.
  • I siti che si occupano di consulenze fiscali, legali e finanziarie devono avvalersi di fonti che siano verificabili. Inoltre, i contenuti vanno aggiornati a cadenza regolare per renderli sempre attuali.
  • Anche i siti che propongono tematiche più leggere come gli hobby devono presentare pagine redatte con un alto tasso di competenza. Insomma, i vari contenuti dovrebbero mostrare che chi sta parlando è davvero esperto in quello specifico passatempo, in quanto le parole andranno a sostituire le prove pratiche.

Cosa sono le pagine YMYL

Il documento rilasciato da Google fa riferimento anche alle tematiche più attenzionate che fanno parte delle cosiddette pagine YMYL (Your Money or Your Life).

Tale espressione indica i contenuti online che potrebbero generare un impatto di qualsiasi tipo sulla vita delle persone, soprattutto in ambiti di vitale importanza quali economica, sicurezza, salute e felicità.

Entrando nello specifico, Google esorta i quality raters a verificare la credibilità delle pagine che permettono agli utenti di trasferire denaro/fare acquisti e delle pagine informative sulla finanza.

Sono sotto osservazione anche le pagine a carattere medico o che trattano argomenti sulla salute, le pagine di informazioni legali e quelle di cittadinanza informata che forniscono aggiornamenti su leggi e politiche governative.

Google è molto intransigente sulle tematiche trattate dalle pagine YMYL e per avere un buon posizionamento sul motore di ricerca è auspicabile ottenere degli alti livelli EAT, così da tutelare l’utente quando naviga attraverso contenuti delicati.

EAT e SEO

Una precisa strategia SEO deve tenere conto del paradigma EAT ed agire in modo tale da rispettarne i parametri di base. Ciò si traduce in un’azione sinergica che vada a contemplare l’ottimizzazione on site e l’ottimizzazione off page.

Per un’eccellente ottimizzazione on site è indispensabile curare nel minimo dettaglio il sito web, dal punto di vita grafico e strutturale ed ovviamente dal punto di vista delle informazioni presenti.

Un portale web veloce e performante, con contenuti svolti in ottica SEO ed indirizzati al lettore, è assolutamente necessario per un corretto posizionamento sul web.

Non bisogna però neanche trascurare la struttura del sito, la quale deve essere agile e funzionante e possedere una link building completa e priva di errori.

Invece tramite l’ottimizzazione della SEO off page si cercherà di accrescere la notorietà del sito, aumentandone l’affidabilità e l’autorevolezza. Così facendo, il portale sarà menzionato con frequenza e preso come punto di riferimento poiché considerato di qualità e pertinente.

In che modo migliorare l’EAT

Per quanto riguarda il valore dell’EAT, è bene chiarire che Google non assegna ai siti nessun punteggio.

Detto questo, ci sono comunque delle pratiche e dei piccoli trucchi da seguire per aumentare competenza e autorevolezza agli occhi dei quality raters:

  • Aggiornare i contenuti con costanza: come sottolineato da Google, le informazioni devono essere continuamente aggiornate, specialmente se sono sopraggiunte novità su un argomento che l’utente dovrebbe conoscere. Questo vale prevalentemente per le pagine YMYL che dovrebbero presentare sempre notizie attuali.
  • Verificare i fatti: le linee guida Google ricordano che gli articoli di informazione devono avere una particolare accuratezza per dimostrare un eccellente livello EAT. Lo stesso discorso si applica agli articoli a carattere scientifico e più in generale a tutte le tipologie di testi. Il suggerimento è di attingere da fonti autorevoli per Google (Wikipedia e Wikidata).
  • Produrre un numero maggiore di link: secondo quanto affermato dall’analista Google Gary Illyes, il Google EAT fonda le sue valutazioni anche sulla quantità di link provenienti da siti affidabili. Dunque, i link inseriti devono essere di qualità, tralasciando quelli di poco valore e penalizzanti.
  • Assumere autori esperti: se non siete voi in prima persona ad occuparvi della redazione dei testi, è preferibile affidarsi a personale esperto di SEO copywriting, a maggior ragione per le pagine YMYL che necessitano di un grado più alto di qualità ed esperienza. Per gli altri contenuti è sufficiente avvalersi dell’aiuto di writers che sappiano scrivere bene.
  • Esporre i dettagli di contatto: è consigliabile mostrare agli utenti il maggior numero possibile di dettagli di contatto per elevare l’affidabilità del sito. Chi non lo fa correttamente, è penalizzato da Google. Per le pagine YMYL i contatti sono davvero di assoluta necessità in quanto vengono trattati temi per i quali deve essere possibile contattare i proprietari del sito.
  • Aumentare il numero di recensioni: poiché Google suggerisce ai quality raters di considerare anche le recensioni per valutare il tenore qualitativo di un sito, è bene non sottovalutarle. È quindi decisivo ricevere quante più possibili recensioni positive su Internet. È per questo che i siti come Tripadvisor sono diventati determinanti per ristoranti e locali. Infatti, la gran parte degli utenti tende a consultare le recensioni offerte su portali del genere per avere impressioni da chi ha già testato il servizio.
  • Essere attivi sui social: i social network sono oggi parte integrante di un’efficace idea di marketing. Un sito web non può prescindere dall’aprire un profilo presso i principali social, Facebook, Instagram e Twitter su tutti, dove gli utenti possono interagire e richiedere informazioni. Gli stessi contenuti del sito possono essere condivisi sui social per diffondere il brand.
  • Curare i dati strutturati e la brand awareness: investire sulla brand awareness può essere di aiuto per migliorare il proprio EAT, così come indicare sul sito eventuali accreditamenti ufficiali e certificazioni di tipo legale o medico. Per finire, gli analisti concordano sul limitare l’user generated content. Pur non essendo un elemento sempre negativo, accogliere contenuti inseriti direttamente dagli utenti espone al pericolo di diffondere informazioni poco precise o non veritiere, danneggiando i parametri EAT.