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Metaverso e marketing: come cambia il futuro dei brand

10 Maggio 2022 - Storie Digitali

Il mondo della tecnologia è in costante evoluzione ed è in questo solco che si colloca il nuovo fenomeno mondiale del metaverso.

Questa parola, per alcuni ancora oscura e nebulosa, spopola da mesi su Google ed è uno degli hashtag più utilizzati su Twitter ed Instagram.

Banalmente tradotto, il termine metaverso sta ad indicare una realtà virtuale condivisa attraverso la connessione Internet, all’interno della quale si è rappresentati dal proprio avatar.

La definizione esatta è molto più complessa ed articolata di quel che sembra apparentemente ed ancora oggi anima il dibattito a livello internazionale.

Il ventaglio di opportunità all’orizzonte è infinito e non è ancora ben chiaro quali applicazioni potrà avere questa realtà iperconnessa.

Quel che è certo, è che il metaverso trasformerà in maniera profonda la percezione e l’interazione sociale con gli altri, fornendo esperienze nuove e prima impensabili.

A dispetto del nome fantascientifico, si stanno aprendo le porte verso una nuova frontiera del web e la via maestra è già ampiamente tracciata. L’utente digitale sarà il centro di un ecosistema altamente funzionale e personalizzabile.

Da Facebook alle grandi aziende mondiali dell’e-commerce e non solo, il metaverso è indubbiamente un trend in continua espansione. Le più importanti società sono già al lavoro per capire come sfruttarne tutte le potenzialità.

In un universo così complesso e imprevedibile, le implicazioni derivanti dal metaverso non sono ancora ben definite poiché la strada intrapresa è ancora lunga e imprevedibile.

Scopriamo insieme cos’è il metaverso e quali novità si prospettano per i migliori brand.

Che cos’è il metaverso? 

La parola metaverso è stata utilizzata la prima volta nel 1992 da Neal Stephenson nel suo libro Snow Crash, opera di fantascienza nella quale si racconta di un viaggio visionario a spasso tra tecnologie avveniristiche per quegli anni.

Nel romanzo si fa riferimento a varie profezie, tra cui spicca il significato di metaverso, impiegato per riferirsi ad un’esperienza virtuale immersiva, molto simile a quelle che propongono oggi alcuni giganti dell’high tech.

Spiegare cosa si intenda per metaverso è abbastanza complicato in quanto in molti hanno provato a spiegarne la propria visione personale.

Per il quotidiano Washington Post si tratta della successiva ed evoluta versione di Internet mentre il Financial Times ne parla come di una sorta di rebranding della già nota realtà virtuale.

Chi ha approfondito in maniera dettagliata l’argomento è Matthew Ball, managing partner del fondo EpyllionCo.

In un suo articolo ha provato a spiegare con precisione quali sarebbero le caratteristiche principali del metaverso:

  • Esiste in tempo reale. Tutto quello che accade nel metaverso ed i suoi oggetti sono vissuti in quel preciso momento e ogni esperienza è sempre accessibile in real time.
  • È perpetuo. Come accade nel mondo reale, quel che succede nel metaverso non si interrompe o reimposta. Quando l’utente si disconnette, tutto il resto andrà avanti.
  • È interoperabile. Ciascuna informazione può essere scambiata e condivisa su differenti piattaforme virtuali.
  • Può accogliere un numero infinito di persone. I partecipanti possono prendere parte ad un evento da qualsiasi parte del mondo, senza alcun limite geografico.
  • È personalizzabile. Indipendentemente da quante persone siano coinvolte, c’è la possibilità di aggiornare il contenuto quando si desidera.
  • Coniuga mondo virtuale e reale. Riesce ad unire situazioni tipiche della vita vera con spazi e ambienti costruiti in versione digitale.

Al di là della mera definizione, il metaverso non è più una fantasia o un’utopia, ma sta trovando spazio nella vita delle persone in maniera concreta.

In questi universi virtuali gli utenti potranno vendere, comprare, lavorare, socializzare, giocare e fare molte altre cose. Infatti, i principali campi di applicazione riguardano lo shopping, l’intrattenimento, l’interazione sociale e il mondo del lavoro.

Da Facebook a Meta: l’inizio di una nuova era

L’esempio più eclatante dell’evolversi dei tempi è certamente il chiacchierato rebranding di Facebook, il cui gruppo è stato ribattezzato appunto Meta.

L’idea che ha ispirato il fondatore Zuckerberg è che il metaverso permetterà una interazione immersiva tra società, persone, ambienti e oggetti. Insomma, ologrammi e avatar la faranno da padrone.

Le basi per un’ambizione del genere sono già state gettate e nel tempo il metaverso coinvolgerà le migliori menti del settore informativo, economico e ingegneristico.

Il magnate americano ha ufficialmente inaugurato i lavori sul metaverso durante l’evento Facebook Connect 2021. Questa nuova realtà comporterà profondi cambiamenti nel nostro modo di approcciarsi alla vita quotidiana.

Quello di cui parla Zuckerberg è un metaverso dalle possibilità illimitate, dove le azioni degli utenti acquistano un valore diverso. In poche parole, al centro di tutto vi sarà l’user experience.

L’internet del futuro sarà sempre più interconnesso e gli attuali spazi come siti e social media, diventeranno degli ambienti digitali su misura.

Dunque, lo scopo è quello di incrementare la qualità del tempo passato sugli schermi dei vari dispositivi, proponendo un insieme di nuove esperienze. Il CEO di Meta ha però specificato che esiste una precisa differenza tra metaverso e realtà virtuale.

La realtà virtuale sarà, secondo lui, una delle varie tecnologie a disposizione per usufruire del metaverso, mentre quest’ultimo sarà accessibile tramite qualsiasi piattaforma, inclusi computer, realtà aumentata, console di gioco e dispositivi mobili.

Metaverso e NTF

Il metaverso ha finito per coinvolgere inevitabilmente anche il campo dei contenuti virtuali, chiamati comunemente tokens. Il loro nome ufficiale è NTF (Non Fungible Tokens) e sono ancora un prodotto abbastanza di nicchia e per gli addetti ai lavori.

Entrando nel dettaglio, un NTF è una specie di certificazione virtuale, irripetibile ed unica, conferita ad un oggetto digitale o fisico oppure a un servizio.

La proprietà virtuale viene attribuita tramite un sistema di identificazione che si basa sulla tecnologia blockchain, elemento fondante del metaverso e del suo funzionamento.

Quando si parla di infungibilità dei tokens ci si riferisce al fatto che non sono interscambiabili poiché ogni oggetto è dotato di una propria individualità certificata e non trasferibile.

La compravendita dei tokens avviene su specifici marketplaces, tanto da avere già coinvolto un colosso come Ebay. Nell’estate 2021 i Giochi Olimpici di Tokyo hanno lanciato dei tokens ufficiali della manifestazione sfruttando la popolarità di un videogioco e mettendo in palio gadget in edizione limitata.

Per adesso gli NTF stanno coinvolgendo ambiti come quello dello sport, dell’arte e della musica, ma potranno rivelarsi fondamentali per rivitalizzare settori in difficoltà come il cinema e lo spettacolo in generale.

Metaverso e marketing: come stanno rispondendo le grandi multinazionali

Come detto, il marketing è uno dei diversi campi di applicazione del metaverso e nell’ultimo anno molte aziende e società stanno muovendo i primi passi in questa direzione. Uno dei tanti brand a tuffarsi nell’avventura del metaverso è stata la Coca Cola nell’estate 2021.

La società americana ha festeggiato la Giornata internazionale dell’amicizia lanciando alcuni accessori da collezione nel mondo virtuale, tramite un’asta durata tre giorni.

Nella friendship box erano contenuti vari oggetti che rimandavano al noto marchio, ma rivisitati in chiave metaverso.

La corsa al metaverso ha poi contagiato anche tutto il settore della moda, organizzando collezioni NTF, sfilate virtuali e tanto altro. Da pochi mesi Adidas Originals ha deciso di collaborare con Prada per dare vita all’Adidas for Prada Re-Source.

Il pubblico è chiamato a dare il proprio contributo inviando foto anonime, le quali saranno coniate in NTF per comporre un unico mosaico ideato dall’artista Zach Lieberman.

La Nike, invece, ha annunciato di aver acquistato la RTFKT, un’azienda NTF fashion che produce sneakers virtuali, indossabili esclusivamente nel metaverso.

Anche nell’ambito dei luxury brand c’è grande fermento a proposito di questo nuovo scenario virtuale, ormai sempre più appetibile.

Caso emblematico è la collezione NTF di Dolce&Gabbana, denominata Genesi. È stata presentata nell’estate 2021 ed è composta da nove pezzi di alta gioielleria e sartoria, a metà strada tra metaverso e realtà. Non a caso gli esemplari unici esistono sia in versione digitale che fisica.

Il metaverso sta affascinando anche settori particolari come le app di appuntamenti Bumble e Tinder, così come aziende di cosmesi quali Clinique.

Ogni giorno l’elenco delle società interessate è sempre più lungo e solo con il tempo vedremo gli effetti prodotti da questa nuova prospettiva che ci proietta verso un futuro dalle mille sorprese e possibilità.