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Quali opportunità offre lo sviluppo No Code e Low Code?

31 Ottobre 2022 - Mondo App

Ciascuno di noi utilizza almeno una volta al giorno un’applicazione per puro divertimento oppure per svolgere il proprio lavoro.

Ormai siamo costantemente circondati da app di ogni genere e categoria, utili per socializzare, giocare, eseguire operazioni bancarie, ascoltare musica, vedere serie tv e molto altro ancora.

Se siamo letteralmente sommersi di applicazioni, significa che siamo anche circondati da codici. Infatti, per poter svolgere le semplici attività appena descritte, vuol dire che qualcun altro ha dovuto scrivere un numero infinito di righe di codice in differenti linguaggi come C++, Python oppure JavaScript.

Tra pochi anni però forse tutto ciò non sarà più necessario in quanto si stanno affermando con forza piattaforme di sviluppo software No Code e Low Code. Come suggerisce il loro nome, tali innovative tecniche di sviluppo sono nate con lo scopo di ridurre o eliminare completamente la scrittura di codici per creare le applicazioni.

Vediamo allora cosa si intende precisamente con No Code e Low Code, quali benefici assicurano e quale futuro attende questo tipo di approccio.

Come funziona lo sviluppo No Code e Low Code

Secondo la società di ricerca Gartner, il mercato dello sviluppo software sta vivendo un’epoca di profonda trasformazione. Oggi l’impatto delle applicazioni sviluppate con metodo No Code o Low Code è evidente e con buona probabilità diventeranno lo standard di riferimento per il futuro.

Sembra che entro il 2024 le app saranno realizzate per il 65% con tecnica No Code /Low Code, generando un ritorno economico di 21 miliardi di dollari già entro il 2022.

Questo perché l’opportunità di essere indipendenti dagli sviluppatori professionisti, almeno per i software più semplici, sta spingendo le imprese ad avvalersi sempre più spesso di tali piattaforme. Ma cosa si intende nel dettaglio con l’espressione No Code e Low Code?

Le due tecniche hanno lo stesso scopo e non presentano particolari differenze di UI, ma in concreto si tratta di due concetti diversi.

Il No Code è una filosofia di sviluppo software che consente di realizzare applicazioni, siti e automazioni senza la necessità di dover scrivere righe di codice.

Ciò è possibile grazie a piattaforme specifiche che convertono la programmazione informatica in programmazione visiva.

Il codice normalmente scritto dagli sviluppatori viene trasformato in blocchi visuali che gli utenti possono spostare e disporre per mezzo di template e workflow di un editor predefinito.

In questo modo l’apprendimento del tool è più agevole e pratico, rispetto ad imparare a scrivere codici. Ecco allora che l’universo No Code diventa accessibile a tutti.

È facile comprendere come lo sviluppo No Code sia pensato essenzialmente per le persone che non hanno competenze di programmazione software.

In poche parole, con un approccio No Code si punta al self-service o fai-da-te nel campo dello sviluppo. È quello che accade quando si parla di Citizen Development, il fenomeno per il quale gli utenti finali sono anche coloro che si dedicano al suo sviluppo attraverso strumenti approvati dall’IT.

Accanto alle tecniche No Code è stato poi introdotto qualcosa di simile, ovvero il Low Code, concepito per gli sviluppatori di professione che vedranno semplificarsi e velocizzarsi le fasi di lavoro, riducendo la scrittura di codice, senza eliminarla del tutto.

Il Low Code è quindi un metodo che rende più rapido lo sviluppo e contiene al minimo gli interventi manuali e le ridondanze. Il software viene costruito con la classica metodologia, alla quale si aggiunge una procedura fondata sul drag-and-drop di blocchi di codice.

È chiaro che le piattaforme Low Code sono di grande aiuto per gli sviluppatori ed enterprise architect, i quali possono dedicare maggiore tempo agli elementi core dell’applicazione.

Inoltre, gli strumenti Low Code permettono di rispondere a qualunque esigenza tecnica possa verificarsi, meglio di quanto accade con il No Code che comunque dipende dai codici scritti da altri per integrare estensioni e plug in.

I pregi dello sviluppo No Code e Low Code

Un corretto uso delle piattaforme No Code e Low Code consente alle società di accelerare in maniera efficace lo sviluppo e la distribuzione di software ed applicazioni. Al giorno d’oggi questa categoria di tools trova un largo impiego per tutta una serie di ottimi motivi.

Vediamo quali vantaggi sono in grado di assicurare le tecniche No Code e Low Code:

  • Un utilizzo più semplice: poiché le app non vengono create da zero, l’attività di sviluppo risulta di gran lunga semplificata, offrendo l’occasione di concentrarsi sulle esigenze dei clienti. Insomma, non dovendovi più preoccupare di scrivere codici, basterà dire ai computer cosa è necessario fare e loro lo faranno per voi;
  • Sviluppo più veloce: gli utenti che sfruttano No Code e Low Code possono adattare rapidamente i componenti principali ed il codice di base delle applicazioni, rendendo più snello e rapido il lavoro. Non a caso i progetti eseguiti con tali metodi hanno mediamente uno sviluppo molto più veloce rispetto a quelli costruiti con codifica tradizionale;
  • Automazione: impostando le regole base del processo decisionale, ognuno può automatizzare il workflow, che potrà in seguito essere implementato anche su altri sistemi informatici. Molti tools No Code e Low Code si affidano all’RPA (Robotic Process Automation) e all’AI per dare consigli sull’automazione;
  • Riduzione dei costi: abbreviando i tempi di lavoro si possono risparmiare moltissime risorse. Le soluzioni No Code e Low Code semplificano la manutenzione ordinaria, riducendo le spese per l’IT. In aggiunta, si possono testare nuove idee avanzate da qualsiasi reparto aziendale con un basso impatto economico;
  • Migliore integrazione dei dati: l’impostazione di un workflow nel quale le informazioni sono raccolte, elaborate, condivise ed archiviate produce un’integrazione dei dati più flessibile ed efficace. Strumenti di sviluppo come questi danno la possibilità di individuare l’origine, la proprietà e la qualità delle informazioni, prendendo decisioni più sicure e ragionate;
  • Incremento della Customer Experience: tenere aggiornate le app e rispondere ai feedback dei clienti sarà utile per garantire una migliore esperienza ed aumentare la fidelizzazione. Le piattaforme No Code/Low Code potranno essere impiegate anche per creare app per sondaggi, servizio clienti ed e-commerce;
  • Maggiore sicurezza e privacy: le tecniche No Code e Low Code sono la scelta migliore per le aziende che non vogliono lasciare ad enti terzi le attività di sviluppo sensibili, limitando così eventuali pericoli di violazioni o reati informatici.

Esempi di piattaforme No Code/Low Code

Attualmente sono disponibili tantissimi strumenti e tools per potersi dedicare allo sviluppo No Code oppure Low Code.

Per quanto riguarda il settore Low Code, le piattaforme principali si basano su interfacce grafiche per realizzare applicativi di qualunque genere, riducendo la quantità di codici scritti manualmente.

Tra questi programmi Low Code si possono incontrare quelli generici che permettono di sviluppare ogni tipo di app e altri più specifici che si focalizzano su una categoria particolare. Nello specifico, ci sono essenzialmente 5 piattaforme di riferimento per chi vuole sviluppare Low Code:

  • Mendix
  • Appian
  • Microsoft
  • Salesforce
  • OutSystems

A proposito invece delle piattaforme No Code, anche queste si fondano interamente sull’interfaccia grafica, ma a differenza del Low Code non è possibile eseguire nessun intervento manuale sul codice e dunque non è indispensabile avere esperienza di sviluppo software.

Lo strumento No Code più diffuso ed apprezzato è Salesforce, già citato per i tools Low Code. Infatti, Salesforce nasce in origine come piattaforma No Code, ma dal 2020 ha pensato di includere varie funzioni Low Code.

Ecco alcune delle piattaforme No Code più importanti:

  • ClickUp
  • Bubble
  • Airtable
  • AppSheet
  • Quickbase
  • Kintone
  • Betty Blocks

Il futuro dello sviluppo No Code e Low Code

Secondo Gartner, le richieste di sviluppo app stanno crescendo ad una velocità superiore rispetto alla capacità di soddisfarle dell’IT e ciò spiega perché spesso si discute di un gap o dislivello tra le necessità business e l’IT.

Ad oggi le società basano il proprio vantaggio competitivo sull’analisi dati e applicazioni e sul perfezionamento della Customer Experience in mercati che mutano con grande rapidità.

Purtroppo, però, le esigenze business e produttive si scontrano con tecnologie che non sempre riescono a rispondere in maniera adeguata e tempestiva.

È proprio in tale ottica e prospettiva che assumono un ruolo rilevante le tecniche No Code e Low Code. Rendere più facile ed accessibile la programmazione informatica è un obiettivo al quale si guarda già da diversi anni e con gli strumenti No Code/Low Code il percorso è di certo già ad un buon punto.

È soprattutto l’uso di tecniche AI applicate al Citizen Development a suscitare il maggiore interesse, specialmente per il futuro.

La stessa Intelligenza Artificiale sta diventando di grande supporto per i programmatori, assistendoli con l’ottimizzazione dei codici, la correzione automatica dei bug e la creazione di nuovi codici. Infine, c’è chi pensa che lo sviluppo No Code e Low Code possano diventare sempre più rilevanti per il web 3.0 e per tutto l’universo decentralizzato.